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Menzione d'Onore al 9° Concorso Nazionale «Poesie d'Amore»

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"Scilla con gli occhi di mare Scilla pulita, rapita in un mondo castello, porta segreta sul fondo                                          -mistero- avvolta in un manto nero di spuma Scilla, ti sento cantare… allieti tempeste in un soffio di labbra"

EOSTRE

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- Da "Eostre", Manuel Lucaroni 2018 [...] Vestita a festa d’arcobaleno fiorivi tra i prati sereni, lucenti le chiome dialogavano con gli esseri intorno: pascevi le lepri saltellanti in tuo onore coglievan smeraldi zaffiri, labbra di rubini sfuggente apprezzavi l’omaggio - schiva, dignitosa creatura - consegnavi il tesoro ai piaceri dell’uomo - oh, ingratitudine di questo mondo- e lui vigliacco sprecava l’amore trattandolo come un bottino: fiumi, mari, cielo, terra, prati divennero resti e macerie inquinati i falsi dèi nuovi gongolanti lo stolto ignaro invitava a banchetto. [...] (immagine da Natsentinel )

Giornata Mondiale della Poesia

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“Il re è nudo;  non spoglio di vestiti, ma di filtri ai sentimenti.  Si mostra ora, la luce con un manto di parole” - Anno di Sangue, Introduzione, AUGH! Edizioni 2017

176 ANNI DALLA NASCITA DI STEPHAN MALLARME'

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Auguri a Stéphan Mallarmé (Parigi, 18 marzo 1842 – Valvins, 9 settembre 1898). Angoscia Non vengo questa sera per il tuo corpo, o bestia Che i peccati d'un popolo accogli, né a scavare Nei tuoi capelli impuri una triste tempesta Sotto il tedio incurabile che versa il mio baciare: Chiedo al tuo letto il sonno pesante, senza sogni, Librato sotto il velo segreto dei rimorsi, E che tu puoi gustare dopo le tue menzogne Nere, tu che del nulla conosci più che i morti. Poi che il Vizio, rodendomi l'antica nobiltà, M'ha come te segnato di sua sterilità; Ma mentre nel tuo seno di pietra abita un cuore Che crimine o rimorso mai potrà divorare, Io pallido, disfatto, fuggo col mio sudario, Sgomento di morire se dormo solitario. - Stéphane Mallarmé da PensieriParole <https://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-19325?f=a:1228>

SECONDA PRESENTAZIONE "ANNO DI SANGUE"

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Presentazione della silloge di esordio di Manuel Lucaroni "Anno di Sangue", con illustrazioni delle poesie. Dialogo su progetti futuri dell'autore, poesia, giovani e società insieme alla Prof.ssa Schina.  Evento su Facebook:  https://www.facebook.com/events/440790563004551/

GRANADIGLIA: LA “PASSIONE” DEL FIORE COME “FRUTTO” DELLE PIEGHE BAROCCHE

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“Il Barocco non connota un’essenza, ma una funzione operativa” [1] Così parla Deleuze in merito a un periodo culturale così complesso e vario come quello Barocco. Una stagione che ricerca e scopre, attraverso la “Meraviglia” creata dall’uso dell’ingegno, il mondo in tutte le sue forme (e pieghe) in una continua tensione armonica tra alto e basso, tra macrocosmo e microcosmo, tra fisico e metafisico, dove il singolo esiste e prende senso solamente nell’insieme, in funzione dell’altro. Ed è proprio in questo clima di continua indagine della realtà finalizzata a scoprirne le meravigliose e fitte “corrispondenze” che suscita un interesse particolare il fiore della Granadiglia, “oggetto” esotico (importato in Europa dal Brasile), completamente nuovo di cui si apprende subito la doppia natura (o di cui si spiega la piega nascosta) materiale – spirituale. “Si dice che abbia le insegne della passione” [2] riporta l’esploratore Gesuita José de Acosta in uno dei suoi scritti, dove
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